Pierluigi
Nervi
Ingegnere
e architetto italiano (Sondrio 1891
- Roma 1979)



Grattacielo
Pirelli - Milano (1961)

Sede
dell'Unesco - Parigi (1953- 1957)
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Vita e opere
Sin
dagli inizi la sua ricerca si collegò alla migliore tradizione
dell'architettura “tecnica” europea in ferro e in cemento armato, allo
studio della quale soprattutto si dedicò introducendo nuovi procedimenti
costruttivi, in particolare nel campo della prefabbricazione delle
strutture.
Il
suo primo incarico importante, lo stadio Giovanni Berta di Firenze
(1930-1932) presenta travi a sbalzo e un'audace struttura in cemento a
vista.
Le
capacità tecniche e artistiche di Nervi trovarono successiva conferma
nelle coperture di grandi luci, tema centrale della sua architettura.
Nelle
aviorimesse progettate per l'Aeronautica italiana (1936-1941, andate
distrutte) utilizzò il cemento armato per ricoprire spazi di grandi
dimensioni, con supporti simili ad archi, leggeri ma resistenti.
Il
ricorso a un nuovo tipo di cemento armato molto versatile – strati di
maglie in acciaio fine ricoperti di malta saldata in cemento – rese
possibile uno dei suoi capolavori, il Palazzo delle esposizioni di Torino
(1948-1950) il cui tetto, con travatura a tralicci corrugati (lunghi circa
76 m) crea un immenso spazio interno, spettacolare quanto quello di una
cattedrale.
Molto
importante si rivelò con esse il problema dell'illuminazione, sia sotto
l'aspetto funzionale sia sotto quello di definizione dello spazio: si
pensi alla copertura a volta ellittica del salone delle Feste delle Terme
di Chianciano (1942), dove l'intensità della luce si gradua col
progressivo allargarsi del reticolo delle nervature verso l'esterno, e a
quella piana del lanificio Gatti di Roma (1952), dove le nervature dei
pannelli sono efficacemente valorizzate dalla luce radente.
Tra
le successive opere, alcuni grandi complessi, come gli stabilimenti Fiat a
Torino (1955); gli edifici della sede dell'Unesco a Parigi (1953- 1957),
in collaborazione con Zehrfuss e Breuer; il palazzetto e il palazzo dello
Sport e lo stadio Flaminio a Roma, realizzati per le Olimpiadi del 1960
(): circondato da supporti a forma di Y e sormontato da una cupola bassa e
smerlata in cemento armato, fu preso a modello per molti edifici sportivi
realizzati nei decenni successivi); il grattacielo Pirelli a Milano
(1961), in collaborazione con G. Ponti, e quello detto “torre della
Borsa” (1965) a Montreal, in collaborazione con L. Moretti; il palazzo
del Lavoro, in elementi prefabbricati, per l'Esposizione Italia '61 a
Torino; la cartiera Burgo a Mantova con G. Covre; la sopraelevata di
Genova in struttura d'acciaio (1963); la sala delle udienze nella Città
del Vaticano (1972).
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Tratto
da
"Scienza
o Arte del Costruire?
Caratteristiche
e Possibilità del Cemento Armato"
Citta
Studi - Edizione 1997 - UTET, Torino
[...]
Nella fase più importante e decisiva per ogni realizzazione edilizia,
ossia quella che porta attraverso la progettazione di massima a definire
le caratteristiche dell’organismo architettonico anche nella sua
sostanza strutturale e statica, i calcoli molto complicati non servono e
debbono essere sostituiti da valutazioni approssimate fondate su semplici
verifiche e soprattutto sulla sensibilità statica, che è la vera base
della invenzione costruttiva. [...]
[...]
In sostanza per il progettista è necessario e sufficiente disporre di
procedimenti di calcolo che permettano di definire il comportamento di una
struttura resistente entro limiti approssimativi abbastanza larghi (poco
importa se la sezione resistente di un ponte prevista in fase di
progettazione creativa di 1.00 m di spessore, risulterà a seguito di più
approfondite indagini di 0.90 m o di 1.10 m) , ma è assolutamente
indispensabile la completa comprensione di tutto il mondo statico, la
piena padronanza di metodi e formule semplificative, in una parola la
capacità di affrontare un qualsiasi sistema iperstatico complesso,
sviscerarne i modi di funzionamento, suddividerlo in sistemi elementari o
riportarlo a schemi già risolti, e, con l’aiuto di calcoli e conteggi
di rapida esecuzione, arrivare a determinazioni quantitative sufficienti a
definire in via di massima le caratteristiche della soluzione costruttiva.
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